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WHISTLEBLOWING FAQ

Il whistleblowing è il sistema di Segnalazione, tutela e protezione delle persone che segnalano violazioni di disposizioni normative nazionali o dell’Unione europea che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione o dell’ente privato, di cui siano venute a conoscenza in un contesto lavorativo.

Il sistema di gestione delle Segnalazioni e di un’adeguata tutela del dipendente che segnala condotte illecite dall’interno dell’ambiente di lavoro è stata prevista in convenzioni internazionali (ONU, OCSE, Consiglio d’Europa) ratificate dall’Italia, oltre che in raccomandazioni dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.

Nell’ordinamento italiano, la Legge 6 novembre 2012, n. 1902 aveva introdotto – in relazione alla sola Pubblica Amministrazione – una prima disciplina sulla protezione del dipendente pubblico che segnali illeciti di cui sia venuto a conoscenza in ragione del suo lavoro, a tal fine introducendo l’art. 54-bis nel Testo Unico del Pubblico Impiego (d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165).

Una regolamentazione più compiuta del whistleblowing è sopraggiunta con la legge 30 novembre 2017, n. 179, che oltre a modificare l’art. 54-bis, d.lgs. 165/2001, ha introdotto forme di tutela anche per i lavoratori del settore privato, modificando l’art. 6 del d.lgs. n. 231 del 2001. Dunque, il sistema di segnalazioni whistleblowing era previsto per i soli enti privati dotati del Modello Organizzativo 231.

Di recente, l’Unione Europea ha emanato la Direttiva Europea 2019/1937 riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell'Unione, al fine di creare uno standard minimo per la protezione dei diritti dei whistleblowers in tutti gli stati membri.

L’Italia ha attuato la Direttiva Europea con il D.lgs. 10 marzo 2023 n. 24, che ha apportato rilevanti modifiche al sistema di segnalazioni whistleblowing, prevedendone l’obbligatorietà per tutti gli enti, sia del settore pubblico, sia del settore privato, con la sola eccezione degli enti del settore privato che nell’ultimo anno hanno impiegato meno di 50 lavoratori subordinati e che non hanno adottato il Modello 231.

Successivamente, ANAC ha emanato la delibera n. 311 del 12 luglio 2023 relativa a “linee guida in materia di protezione delle persone che segnalano violazioni del Diritto dell’Unione e protezione delle persone che segnalano violazioni delle disposizioni normative nazionali. Procedure per la presentazione e gestione delle segnalazioni esterne.’’, recante indicazioni e principi di cui gli enti pubblici e privati possono tenere conto per la gestione dei canali di segnalazione interne.

Nel mese di ottobre 2023, è stata pubblicata la “Guida Operativa” di Confindustria per il nuovo whistleblowing negli enti privati, contenente misure operative alla luce delle LG ANAC per orientare le imprese nell’applicazione della nuova disciplina.

Inoltre, sempre nel mese di ottobre 2023, è stata pubblicato il documento di ricerca “Nuova disciplina del whistleblowing e impatto sul d.lgs. 231/2001” della Fondazione Nazionale dei Commercialisti.

 

 

Per tutto quanto sopra, il  Regolamento adottato da Cesari disciplina le modalità di Segnalazioni interne all’Ente e, in particolare:

  • definisce l’ambito di applicazione del processo di Segnalazione;
  • identifica i soggetti che possono effettuare le Segnalazioni e che sono tutelati secondo le disposizioni del d.lgs. 24/2023;
  • circoscrive l’oggetto e i contenuti della Segnalazione secondo le previsioni di cui al d.lgs. 24/2023;
  • identifica e disciplina i canali interni attraverso cui effettuare la Segnalazione interna all’Ente (canale scritto e orale);
  • identifica e prescrive i principi e le regole generali che governano il processo di Segnalazione interno dell’Ente, nonché le conseguenze di eventuali abusi nell’utilizzo dei canali istituiti;
  • definisce il processo di gestione della Segnalazione nelle sue varie fasi, identificando ruoli, responsabilità, modalità operative e strumenti utilizzati.

Il sistema di whistleblowing, così definito, è disciplinato dalle disposizioni normative di cui al d.lgs. 10 marzo 2023, n. 24, attuativo della Direttiva UE 2019/1937 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2019.